Gita al Bivacco dei Loff

Buongiorno a tutti e ben ritrovati^^ oggi è venerdì, ma a differenza del solito articolo che trovavate qui nel blog con i consigli per il weekend, ho intenzione di fare una cosa diversa (anche per invitarvi a rispettare le disposizioni regionali in merito a questo benedetto Corona Virus). Spero quindi di fare cosa gradita e se ci andate o ci si siete già stati vi invito a lasciare un commento qui sotto!

Si comincia!

Sabato scorso, sfidando l'irrefrenabile desiderio di poltrire a casa, mi sono lasciata trascinare in una piccola ma curiosa escursione sopra il passo San Boldo e, nonostante la fatica, la giornata era talmente splendida che è stato possibile ammirare non solo tutta la vallata della pedemontana trevigiana, ma anche (dall'altro lato) la Valbelluna.

Foto panoramica sulla pedemontana trevigiana

Se arrivate in macchina, potete parcheggiare presso il celebre ristorante Laris oppure nel parcheggio poco più avanti. L'inizio del sentiero è presso l'osteria la Muda (il primo locale proprio a ridosso del Passo): dovete percorrere il piccolo ponticello sospeso e poi imboccare la stradina asfaltata che si inerpica verso la collina.

Il percorso è ben segnalato e non potete sbagliarvi: si sale fino alla località Campo, si raggiunge il Passo denominato La Scaletta e si oltrepassa poi la Casera Favalessa (un tempo un'osteria).

Casera Favalessa, ex osteria

Da qui in tre quarti d'ora (calcolati sul mio passo da foca) si raggiunge il bellissimo e suggestivissimo Bivacco dei Loff a 1100 m. Questo rifugio, intitolato ai lupi (loff = lupo), nacque grazie all'idea di un gruppo di amici che lo inaugurarono ufficialmente il 22 novembre 1970. Riposarsi e ricaricare le energie (e perché no? anche mangiarsi un bel panino con la mortazza) ammirando il panorama mozzafiato che si staglia di fronte a noi non ha prezzo.


Bivacco dei Loff 

A questo punto avete due opzioni: ridiscendere da dove siete venuti, oppure proseguire per Forcella Foran: qui potete prendere il sentiero n.2 che vi riporterà direttamente al ristorante Laris. Questo sentiero, rispetto a quello dell'andata, è un pò più dolce, quindi più lungo, ed è meno esposto: vi ritroverete infatti a camminare tra boschi di faggi, noccioli, larici e abeti.


Faggio secolare

Spero di essere stata sufficientemente esaustiva: per l'escursione e per la descrizione in questo articolo mi sono affidata alla cartina Tabacco n.24. E se non siete dei grandi camminatori come me ricordatevi: se ce l'ho fatta io, ce la farete sicuramente anche voi!

A presto!





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