Il mistero delle origini dei Veneti

Vi avevo promesso questo approfondimento ormai da settimane: chiedo umilmente scusa, e mi auguro che l'attesa ne sarà valsa la pena.

Forse in pochi lo sanno, ma tra i misteri più affascinanti e intriganti della nostra regione c'è proprio quello che riguarda l'origine dei Veneti: chi siamo? da dove veniamo? e, sopratutto, a quale etnia appartenevano i nostri antenati che per primi si insediarono in questa terra? Nonostante gli studiosi e gli archeologi si stiano da anni scervellando su questo dilemma, voglio ora presentarvi le poche notizie certe sull'argomento.

Veneto e Veneti: il nome. Secondo Giacomo Devoto (1897 - 1974), esperto glottologo e linguista italiano, nonché coautore insieme a Gian Carlo Oli del celebre Vocabolario della lingua italiana, il termine wenet non solo sarebbe di origine indoeuropea, ma avrebbe anche il significato di "conquistatori, organizzatori, realizzatori". Per dirlo con le parole dello studioso:
"dovunque si trova attestata la parola Veneti, ivi si sono affermati rappresentanti di una organizzazione di tradizione linguistica indoeuropea, meritevole di essere definita e riconosciuta in confronto delle altre come quella sostanzialmente dei vittoriosi."

Due erano quindi gli elementi che caratterizzavano il popolo dei Veneti: l'organizzazione sociale (ndr non eravamo allo sbando) e l'appartenenza al ceppo linguistico indoeuropeo.
Pensate che il nome è presente, seppur con qualche variante, in diverse aree del Mediterraneo: in Asia Minore (Troia), nella Penisola Balcanica (gli Eneti illirici), nell'Europa settentrionale e centrale (regione sarmatica e Bretagna), nel Lazio e infine nell'Adriatico settentrionale.

Le fonti classiche. E' Omero a parlare per primo dei Veneti e a volerli originari delle sponde meridionali del Mar Nero. In un passo dell'Iliade, in cui si parla di un gruppo di Paflagoni, alleati dei Troiani e guidati da Pilemene, così l'autore greco si esprime (Il. II, 851-852):
"Guidava i Paflagoni Pilemene, cuore maschio, dalla regione degli Eneti (Veneti), dov'è la razza delle mule selvagge".
Questa tradizione viene poi legittimata ufficialmente in età augustea (27 a.C. - 14 d.C.). Tito Livio racconta infatti che morto Pilemene a Troia, gli Eneti, senza più un capo che potesse guidarli e una patria in cui vivere, decisero di rivolgersi ed Antenore. Questi, scampato miracolosamente dalla distruzione di Troia, decise di portarli nella parte più interna dell'Adriatico. Qui essi, una volta cacciati gli Euganei, ne occuparono le terre e presero quindi il nome di "Veneti". 


Di tutt'altro tono è il resoconto della vicenda che Virgilio propone nella sua Eneide: fu Venere infatti, angosciata per il lungo peregrinare del figlio Enea, a contrapporre al suo destino quello assai più felice di Antenore, il quale, addentratosi nelle insenature dell'Illiria, fino al regno dei Liburni, aveva fondato la città di Padova.

Per quanto questi racconti mitici abbiano poco a che fare con la realtà, non dobbiamo dimenticare che essi nascono in questo periodo proprio per un preciso intento politico, ossia quello di legittimare sulla base di una comune origine etnica la secolare amicitia dei Veneti con Roma.

Tuttavia, la tradizione dell'origine troiana dei Veneti si era talmente radicata nella cultura storica dell'epoca che anche Plinio il Vecchio (seconda metà del I secolo a.C.) non potè esimersi dal definire questa gente "Veneti di stirpe troiana" (Plin. Nat. Hist. III, 130).


La storia. L'epoca di questa mitica migrazione dei Veneti coinciderebbe - secondo gli studiosi - con un importante fenomeno migratorio avvenuto fra il II e il I millennio a.C., quando, caduta la potenza micenea nel Mediterraneo, l'Italia cominciò ad essere popolata dai primi gruppi etnici. Le testimonianze di Omero, Livio e Virgilio, ci dicono - seppure indirettamente - che le vie di arrivo dall'Asia Minore all'Adriatico erano due, una marittima e una terrestre, e che una parte dei gruppi arrivati via terra attraverso l'Illiria continuarono il loro cammino a nord della catena della Alpi.
In particolare, i popoli attestati nella regione Veneta, giunsero in questo territorio verso la fine del II millennio a.C., attraversando i Balcani, e i fiumi Danubio, Sava e Drava, e portando con loro la cultura del ferro, allora sconosciuto.

2 commenti:

  1. Bellissimo e interessante articolo, io personalmente parteggio per i troiani quindi mi piace credere alla storia di Antenore!

    RispondiElimina
  2. Antenore, mitico fondatore di Padova ùù concordo, comunque

    RispondiElimina

Cerca nel blog