La storia del Prosecco

Vi siete mai chiesti quale sia la storia del Prosecco, quando sia nato e, sopratutto, quale sia l'etimologia del nome? Io sì, ed è con questo nuovo articolo che intendo rispondere a queste e molte altre domande, fornendo quante più curiosità possibili. Quindi...cominciamo!

La storia di questo vino comincia nel I secolo a.C. quando sia Plinio (23 - 79 d.C.) nella sua Naturalis Historia sia Livia (moglie dell'imperatore Ottaviano Augusto) lo celebrano, anche in relazione alle sue doti medicinali. All'epoca, tuttavia, non si chiamava Prosecco bensì Pucino (lat. pucinum), perché prodotto nell'omonima località (Castellum Pucinum) la quale, secondo le fonti storiche, si trovava nei pressi delle sorgenti del Timavo, in direzione di Trieste.

Elaborazione di una raffigurazione del castello del 1560
Il vino Pucino così denominato ebbe in realtà vita breve: agli inizi del XVI secolo i Triestini, per dare maggiore visibilità e nobilitare il loro principale prodotto locale, cioè la Ribolla, dichiararono che questa fosse proprio la naturale erede del Pucino. La necessità fu infatti quella di distinguere la Ribolla triestina dagli altri vini, meno pregiati, prodotti nel goriziano e in Istria. Venne quindi definita una precisa caratterizzazione geografica, suggerita dall'identificazione del luogo di produzione in antichità, ovvero Castellum Pucinum, con Castello di Prosecco, nei pressi della località di Prosecco (il toponimo "Prosech" o "Prosecum" è attestato fin dalla metà del Duecento). 

Risale poi al 1593 la prima attestazione del termine "Prosecco". Il merito fu di un certo Fynes Moryson, esploratore e scrittore inglese che visitando le nostre zone così si espresse (Moryson, vol. IV, pp. 80 e 103):
"Histria is devided into Forum Julii, and Histria, properly so called (...). Here grows the wine Pucinum, now called Prosecho, much celebrated by Pliny."
Col tempo, tuttavia, la produzione locale di questo vino andò via via scemando e il vitigno, grazie a Venezia, si diffuse prima nel Goriziano, poi in Dalmazia, fino ad arrivare a Vicenza e a Treviso.
Il termine "Prosecco", così come oggi lo conosciamo, venne per la prima volta impiegato nel 1754 da Aureliano Acanti (al secolo Valeriano Canati) nel suo poemetto Il Roccolo Ditirambo:
"(...) ed or ora immollarmi voglio il becco con quel melaromatico Prosecco..."
Primi versi sul Prosecco, contenuti nel Roccolo ditirambo, 1754

Un'altra data fondamentale nella travagliata storia del Prosecco è il 1769, anno in cui venne istituita l'Accademia di Conegliano, un circolo culturale formato da proprietari viticoli, tecnici, studiosi ed intellettuali. In una di queste assemblee l'accademico Francesco Maria Malvolti cita per la prima volta il vino Prosecco, definendolo come uno dei migliori prodotti della zona. Correva l'anno 1772. 

Nei secoli successivi la produzione di questo vino crebbe e si stabilizzò ulteriormente; tra i momenti più importanti vanno certamente ricordate la fondazione della Scuola di Viticoltura ed Enologia di Conegliano nel 1876 e quella, nel 1923, della Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia di Conegliano, le quali consentirono alla città trevigiana di raggiungere il primato nel campo. 
Primato che tutt'ora detiene.


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